Classifica dei migliori e peggiori oli d’oliva sul mercato

In Italia c’è una fortissima attenzione per la ricerca dei prodotti di alta qualità, mostrando un crescente interesse specie per tutti quei prodotti che fanno la differenza e che si dimostrano essere anche fatti con ingredienti solo nostrani, un dettaglio non trascurabile alla luce del fatto che così abbiamo la garanzia di ciò che mangiamo.

Un alimento che sicuramente sotto questo punto di vista merita una profonda riflessione è l’olio d’oliva extravergine, che non è solo un ingrediente fondamentale per moltissimi piatti della nostra cucina, ma è anche il simbolo di tradizione, cultura e benessere. Ma c’è un dettaglio che può essere una sfida ed è relativo alle differenti varietà che abbiamo a nostra disposizione sul mercato.

E’ chiaro che in questo caso quello che dobbiamo valutare è ciò su cui noi vogliamo concentrarci, scegliendo un prodotto molto più possibile incline alle tue esigenze e ovviamente ai tuoi gusti. Ci sono quindi dei dettagli che bisogna saper riconoscere e sono il gusto, il profumo e l’origine degli ingredienti, insieme ai processi di controllo che ne garantiscono la qualità.

I criteri per determinare un olio di qualità

Gli aspetti che devi tenere in alta considerazione quando si deve iniziare a valutare un olio di alta qualità devi sapere innanzitutto da dove proviene. E questo viene sancito da una serie di certificazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), che sono stata ideate e progettate proprio per determinare la qualità e la tracciabilità della produzione. In Italia, perché un prodotto sia eccellente, deve essere un olio al 100% italiano, evitando quindi tutti gli oli che provengono dall’estero e che vengono prodotti con olive, ad esempio, prodotte in altre aree.

Sicuramente un altro elemento che potrebbe tornarti utile è l’analisi di colore e aspetto. E’ noto che l’olio d’oliva extravergine, ma in particolare quello buono e fresco, fatto con olive nostrane, ha un colore tendenzialmente verdognolo, ma che può andare anche verso il giallo dorato, in base alle varietà delle olive e dal periodo della loro raccolta. Diffida se invece risulta troppo limpido, perché in quel caso è probabile che l’olio sia stato troppo filtrato , riducendo drasticamente alcune sostanze benefiche nello specifico.

E se proprio devi essere più preciso possibile devi valutare anche il profumo e il gusto, cioè devi odorare ed assaggiare. Il tutto deve creare un perfetto equilibrio, non pizzicando, non mostrandoti particolarmente indifferente a possibili consistenze che non sono proprio all’altezza di un prodotto di qualità. Ma se noti un qualche accenno amaro o piccante, è segno che l’olio in questione è ricco di polifenoli e allora è anche potenzialmente ottimo.

Alcuni altri elementi importanti per oli di alta qualità

Ricorda che se un olio d’oliva nello specifico è facilmente tracciabile, quest’olio è identificabile con un marchio e un’azienda di produzione, e quindi con il tipo di produzione, il tipo di olive usate e la loro provenienza chiaramente. Tutto questo è determinato dal fatto che ci sono gli enti certificatori indipendenti che si prefiggono questo obiettivo, cioè hanno proprio il ruolo di determinare se l’etichetta sancisce la presenza di un olio effettivamente di alta qualità.

Tutto quello che riguarda quindi produzione e provenienza deve essere indicato sull’etichetta, che offre affidabilità e soprattutto trasparenza; per questo motivo se tutto questo è presente sull’etichetta, anche i fattori negativi, allora puoi affidarti, perché, nel bene o nel male, l’azienda si presenta corretta nei confronti dell’utente. Quindi, fidati di ciò che leggi!

Ma attenzione, perché molto spesso la qualità dell’olio di oliva extravergine dipende anche da noi. Ricordandoci che l’olio ha bisogno anche di stare in condizioni ottimali, è chiaro che debba stare al riparo dalla luce solare e dal calore, preferibilmente conservato dentro le bottiglie di vetro, evitando pertanto anche la plastica, a una temperatura compresa tra i 12 e i 18 gradi. Un consiglio extra è di cominciare a conservalo, specie se lo produci tu, dopo 12 mesi dall’imbottigliamento, per evitare che pizzichi troppo e che si possa godere al massimo delle sue proprietà organolettiche e nutrizionali.

Come riconoscere un olio con difetti di qualità

Un olio di oliva extravergine si presenta ricco di difetti già alla vista. La presenza di alcuni elementi più nello specifico mostra qualcosa che non sempre è sinonimo di bontà e qualità e in particolar modo fai attenzione al fatto che possa essere rancido, causa dell’ossidazione, presentando subito un forte odore di vecchio, un gusto pesante soprattutto.

Se inoltre, la fermentazione delle olive non è avvenuta in modo corretto, è possibile pure che alla lunga l’olio una volta fattosi provochi un sapore che sa di aceto; in questo caso, purtroppo il processo non è andato a buon fine e significa che quella nota pungente e amarognola non solo non sia molto gradita, ma nemmeno si benefica per chi lo mangia e lo usa frequentemente.

Può capitare che, se l’olio d’oliva è frutto di una produzione fatta in fabbrica dopo avere raccolto le olive del tuo orto, è probabile che queste al frantoio non vengano lavate a dovere e con attenzione. Quindi, si portano dietro residui di fango o di altro tipo di sedimenti, in grado di rendere del tutto inutilizzabile l’olio nello specifico.

Scegli sempre con attenzione

Quando acquisti l’olio d’oliva è chiaro che non puoi odorarlo o gustarlo, per cui questo è un fattore che non ti permette di scegliere esattamente l’olio che preferisci. Ma puoi cercare tutte le informazioni che ti servono per scegliere il migliore, leggendo le etichette, dove vanno inseriti tutti i dati che sono relativi sempre a prodotti di alta qualità.

Una volta che puoi davvero fare questo, sei già a un passo dal risultato ottimale dell’olio di qualità e che soprattutto faccia davvero bene alla salute della persona. Scegli sempre italiano, un olio quindi fatto con olive raccolte in Italia, prodotto in fabbriche che risiedono in Italia, e imbottigliato sempre in stabilimenti ricono

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